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Ouvir este audiolivro é uma forma de aprender a fazer grandes negócios de importação de maneira fácil. Em apenas sete passos, o autor traz informações valiosas, aprendidas na prática e nem sempre contempladas em cursos do setor, para quem deseja internacionalizar a própria empresa ou busca aprofundar o conhecimento na área do Comércio Exterior.

Ein kapitalismuskritisches Debattenbuch über die gleichlautenden Interessen von Nahrungsmittel- und Pharmaindustrie. Die einen propagieren eine Ernährung mit ungesunden Nahrungsmitteln, die anderen leben von der Beseitigung der negativen Folgen - und die Politik schweigt und macht sich zum Handlager beider Interessen.

La Banca Centrale Europea è un organo indipendente e sovranazionale con lo straordinario potere di creare moneta e stabilire il tasso al quale questa è data e presa in prestito nei diciassette paesi dell'Unione che hanno adottato l'euro. Suo compito è quello di definire e gestire la politica monetaria dell'area dell'euro per assicurare la stabilità dei prezzi. Nell'audiolibro, qui presentato in edizione aggiornata, si racconta la storia di questa istituzione e se ne illustrano le funzioni, le strutture e le responsabilità.

L'Organizzazione mondiale del commercio sanziona l'UE perché nell'importazione di banane favorisce ex-colonie europee a danno di multinazionali americane, l'UNESCO chiede all'Italia di ridurre il traffico delle navi da crociera a Venezia, l'ISO adotta standard internazionali su ogni cosa, dal cacao al "cloud computing". Esistono ormai uno "spazio giuridico" e una "comunità di poteri" globali, con oltre 2.000 regimi regolatori: ma chi decide davvero nel mondo e in che modo? L'audiolibro ricostruisce i processi decisionali di Stati e organizzazioni internazionali.

In State Capitalism, Joshua Kurlantzick ranges across the world - China, Thailand, Brazil, Russia, South Africa, Turkey, and more - and argues that the increase in state capitalism across the globe has, on balance, contributed to a decline in democracy. He isolates some of the reasons for state capitalism's resurgence: the fact that globalization favors economies of scale in the most critical industries and the widespread rejection of the Washington Consensus in the face of the problems that have plagued the world economy in recent years.

Digitalisierung ist wichtig und alle machen mit. Doch in der Praxis bleiben die Ergebnisse weit hinter den Erwartungen zurück. Widerstände, Unwissenheit, Angst, Politik: Die digitale Transformation scheitert nicht an der Technik, sondern an der Organisation. All das Neue nützt nichts, wenn Hunderte von Mitarbeitenden damit nichts anfangen können. Ömer Atiker zeigt, welches die wirklichen Probleme bei der Digitalisierung sind und wie sie gelöst werden. Er liefert zu Situationen des geschäftlichen Alltags ganz konkrete Maßnahmen, mit denen Führungskräfte ihre Belegschaft in Bewegung bringen.

Die Fronten sind verhärtet: hier die Anhänger des Degrowth, die negative Wachstumsraten für unverzichtbar halten - dort die Mehrheit der Wachstumsgläubigen, die noch immer von zweistelligen Zuwächsen träumt. Radikale Rhetorik und Konzepte scheinen mehr denn je nötig zu sein, um sich Gehör zu verschaffen. Doch gibt es wirklich keine Lösungen dazwischen? Für Jorgen Randers und Graeme Maxton ist es höchste Zeit, Realitäten anzuerkennen und Denkblockaden zu überwinden.

Was passiert mit unserem Geld?

Droht die wirtschaftliche Kernschmelze? Überall auf der Welt kämpfen Regierungen gegen den Staatsbankrott, Banken sind auf staatliche Garantien angewiesen, Börsenunternehmen gehen über Nacht pleite. Doch wer kümmert sich um das Geld der Bürger? Wer garantiert für das Ersparte, die Altersvorsorge, die Ausbildung der Kinder?

Dirk Müller klärt auf: Über die Hintergründe der Krise, über Blender und Verführer. Und über die Chancen, die sich trotz allem für Ihr Geld bieten.

Winner of the 2011 Strega Prize, this blend of essay, social criticism, and memoir is a striking portrait of the effects of globalization on Italy’s declining economy. Starting from his family’s textile factory in Prato, Tuscany, Edoardo Nesi examines the recent shifts in Italy’s manufacturing industry. Only one generation ago, Prato was a thriving industrial center that prided itself on craftsmanship and quality. But during the last decade, cheaply made goods - produced overseas or in Italy by poorly paid immigrants - saturated the market, making it impossible for Italian companies to keep up.

As companies expand their international operations, smart women who are prepared to pursue opportunities overseas can dramatically accelerate their careers, enjoying high-profile projects, bigger promotions, and impressive financial rewards. Get Ahead by Going Abroad is the go-to resource that reveals how women, single or married, can leverage this trend to showcase their skills and move up quickly on their own terms.

As China comes into its own as a world economic power, a new, huge consumer class is emerging, hungry for all things Western. In this land where 25 years ago most of the population had never tasted chocolate, five icons of Western business are now slugging it out in a battle royal to see which will become the Emperor of Chocolate in China.

Dalla Compagnia delle Indie a Microsoft sono da sempre protagoniste dell'economia mondiale. Spesso di grandissime dimensioni, talvolta di formato tascabile, con una lunga storia nei paesi industrializzati, ma oggi in crescita anche nelle economie emergenti, le multinazionali sono osannate o contestate, in realtà poco conosciute.

È giusto cancellare il debito dei paesi più poveri? In che misura può contribuire a combatterne la povertà? Come agisce in questo campo la comunità internazionale? Personalità di governo e celebrità del mondo dello spettacolo, gruppi religiosi e Ong hanno attirato negli ultimi anni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questo tema. E si è andata affermando la convinzione che il debito del Terzo mondo sia la più tipica espressione del dominio del ricco sul povero e che sia quindi moralmente giusto abolirlo.

Da più di sessant'anni è, insieme al Wto e alla Banca mondiale - le altre due organizzazioni nate dagli accordi di Bretton Woods nel 1944 -, un pilastro dell'ordine economico internazionale. Ne sono prova gli interventi messi in atto dal Fondo monetario in molti paesi per fronteggiare la crisi dei mutui subprime, e il sostegno fornito alla Grecia, che nel maggio 2010 ha rischiato una bancarotta dello stato.

La crisi globale pone sfide inedite all'Europa e richiede un convinto rilancio del processo di integrazione. Il volume guarda all'economia europea da una duplice prospettiva: la prima parte ripercorre le principali tappe dell'integrazione e delinea le caratteristiche e il funzionamento del modello economico e sociale europeo; la seconda ricostruisce l'intreccio dei fattori che hanno portato alla grave crisi internazionale e ne valuta l'impatto sul futuro dell'integrazione.

Con un bilancio di 280 miliardi di dollari e più di 10.000 dipendenti, la Banca mondiale è l'istituzione leader nella lotta alla povertà, eppure molti la accusano di aggravare il divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Poche istituzioni scontano una percezione pubblica così distante dalla loro "missione". A cosa si deve questo scarto? Alla mancanza di informazione sul suo operato? All'inadeguatezza della Banca di fronte a un contesto mondiale in rapida evoluzione? O al prevalere, nella sua agenda, di interessi diversi da quelli dei paesi più poveri?

Sorto nel 1995 per governare e sviluppare il commercio internazionale, considerato un fattore chiave della crescita in tutti i paesi, già nel 1999 il WTO è il principale bersaglio della protesta no global che esplode a Seattle e mette sotto accusa la sua politica di liberalizzazione. Ma come funziona realmente il WTO? Come vengono prese le decisioni al suo interno e qual è il suo ruolo nelle controversie commerciali tra i vari paesi?

Il 1° gennaio 1958 nasce la Comunità economica europea, primo fondamentale passo verso l'Europa unita. Già nei primi anni '60 gli scambi commerciali fra paesi comunitari aumentano del 30% e nel periodo 1958-1970 raddoppiano percentualmente rispetto a quelli del commercio mondiale nel suo complesso. Le misure di liberalizzazione via via adottate hanno portato a una consistente espansione del commercio intracomunitario, che è giunto a toccare circa il 60% di tutti gli scambi della Comunità.

Un'economia sommersa che secondo le stime Istat assorbe circa 250 miliardi di euro, ovvero il 17% della ricchezza nazionale, un fenomeno di massa legato anche alle disfunzioni dell'amministrazione pubblica e alla struttura del nostro sistema produttivo, nonché alla cultura e alla storia del nostro paese. Il volume espone tutto quello che si sa su un secolo di evasione fiscale in Italia: chi, come, quanto, perché, e indica i possibili rimedi a questo grave problema economico e sociale.

Diciamoci la verità, l'italiano medio si è accorto che i cinesi potrebbero diventare padroni a casa nostra quando i due blasoni del calcio milanese e nazionale sono passati in mani cinesi. Ma pochi sanno, tranne gli addetti ai lavori, chi sia Zhang Jindong, il nuovo proprietario dell'Inter, o Yonghong Li, il magnate che ha preso il posto di Berlusconi alla guida del Milan. Sempre in pochi hanno capito se l'acquisto della Pirelli sia un vantaggio per noi o per il colosso statale ChemChina.